Vini e vigneti a Bolzano, la varietà che seduce

Lagrein, Santa Maddalena e vini bianchi: una produzione senza uguali in Alto Adige

Nessun prodotto agricolo rispecchia in modo così chiaro e deciso la sua provenienza come il vino. Ogni vigneto ha così tante peculiarità proprie (composizione del terreno, intensità e durata di soleggiamento, vento, pioggia, coltivazione) che non si potranno mai ottenere due vini identici.

Persino vini provenienti dallo stesso vigneto riescono differenti a seconda delle annate, soltanto le peculiarità che scaturiscono dal terreno restano costanti. Si riesce a distinguere un Termeno aromatico (Gewürztraminer) proveniente da uve maturate lentamente, in tardo autunno nella zona di Bressanone (Valle Isarco), con aroma intenso di fiori ed un'acidità spiccata, da uno proveniente da zone più calde, vendemmiate in settembre sulle pendici di Bolzano o nel suo luogo d'origine Termeno, con aroma di frutti tropicali, alta gradazione alcoolica, secco, ma con un gusto pieno al palato.

Nella conca di Bolzano, dove i vigneti si arrampicano fino a quote incredibili, spingendosi in zone dichiaratamente alpine, quasi tutte le qualità di vini bianchi più apprezzati maturano presto. Qui un soleggiamento più intenso ed un clima freddo fanno scaturire vini bianchi come il Müller-Thurgau ed il Sylvaner di gusto fruttato e fresco, più eleganti rispetto a vini di quote più basse, ma dotati di minore corposità e gradazione alcoolica.

I vigneti di origine borgognona come Chardonnay, Weissburgunder e Pinot Grigio vengono piantati a quote medie, attorno ai 450-600 metri, analogamente a quello strettamente imparentato, il Blauburgunder, la qualità di vino rosso che matura più precocemente, prerogativa alla quale è riconducibile il successo dei vini rossi francesi di Borgogna. Tutti e quattro i vigneti producono vini di tutto rilievo, non hanno nulla da invidiare ai vini francesi.

Il Lagrein rappresenta il vino rosso locale di prestigio dell'Alto Adige ed è sicuramente il prodotto di punta dei vigneti di Bolzano. Si presenta di colore scuro intenso, un vino dall'aroma gradevole e dal sapore di more e di mirtillo nero, aspro quanto basta al palato per risultare ideale per piatti forti come la selvaggina.

Il Santa Maddalena (St. Magdalener), che prende il nome dal piccolo villaggio di Santa Maddalena su di una collina morenica alla periferia nord di Bolzano, è un vino rosso leggero, fruttato ed estremamente gradevole, prodotto con uva schiava (Vernatsch). Una volta era il vino prediletto in città.

Oggi invece gli intenditori si rivolgono ad un astro nascente in grado di competere con i vini più pregiati del Piemonte e della Toscana: il Lagrein di Bolzano, il Blauburgunder di Mazzon all'estremo sud della provincia ed il Cabernet Sauvignon, prodotto in quasi tutti i poderi più meridionali dell'Alto Adige.

Se i vini rossi sono di prim'ordine, l'Alto Adige deve tuttavia la sua fama internazionale soprattutto ai vini bianchi: molti buongustai, specialmente i britannici, li considerano i migliori d'Italia. La loro fortuna è legata molto anche al tempo atmosferico: le qualità rosse maturano normalmente attorno alla metà di ottobre, quando il rischio di precipitazioni è molto alto. La pioggia riduce il contenuto zuccherino ed il sapore del vino da uva rossa, mentre i vini bianchi, alla fine di settembre, sono già al sicuro nelle cantine.

La dote che caratterizza meglio l'Alto Adige è la varietà: dai ghiacciai ai vigneti. Sono poche le zone vinicole al mondo che possono competere con la varietà offerta dall'Alto Adige.

Verso la fine di ottobre i primi vini della casa hanno concluso la fermentazione e danno il via all'atteso "Törggelen". È un vero godimento concedersi un "novello"abbinato ad un piatto tipicamente sudtirolese ed a caldarroste in un maso di montagna, circondati da vigneti rivestiti dei mille colori dell'autunno e con le vette dolomitiche innevate sullo sfondo.